Sistemi di Accumulo : un mercato in crescita

Tutti gli esperti concordano sul fatto che l’Italia è uno dei mercati più dinamici per l’accumulo di energia. Ciò è dovuto, tra l’altro, al consolidamento del quadro normativo, al chiarimento di questioni precedentemente ambigue riguardanti le agevolazioni fiscali, al rinnovato interesse per le nuove tecnologie e alla domanda di elettricità ecologica da parte dei clienti.

Un mercato energetico in piena trasformazione

Da diversi anni l’Italia sta assistendo a una trasformazione del settore energetico, caratterizzata da un lato dalla crescita delle risorse di generazione rinnovabile e dall’altro dalla chiusura di centrali elettriche convenzionali in grado di fornire i servizi di regolazione necessari a garantire la sicurezza del sistema.

Questa situazione sta mettendo a rischio la stabilità della rete elettrica italiana per una serie di motivi:

  • riduzione della potenza di regolazione (controllo che agisce su frequenza e tensione) fornita dalle centrali elettriche convenzionali
  • progressiva perdita di inerzia del sistema. L’aumento della generazione “a convertitori” comporta una riduzione della risposta inerziale del sistema elettrico e, di conseguenza, della stabilità della frequenza, a fronte di variazioni improvvise del carico e/o della generazione,
  • aumento del picco di carico serale, dovuto all’improvvisa riduzione della produzione solare a fine giornata,
  • aumento della congestione della rete a causa della distribuzione disomogenea della generazione di energia rinnovabile sul territorio nazionale (principalmente nel sud del Paese) e lontano dai principali luoghi di consumo (nel nord).

Per garantire la sicurezza della rete elettrica, l’Italia deve mettere in atto una serie di iniziative volte a :

  • rafforzare la rete di trasmissione tra Nord e Sud e aggiungere interconnessioni con i Paesi limitrofi
  • istituire un mercato della capacità per incoraggiare lo sviluppo di nuova capacità di generazione efficiente e flessibile,
  • sviluppare nuove capacità di stoccaggio,
  • promuovere (e consentire) la partecipazione di nuove risorse al mercato dei servizi di sistema (load shedding, generazione decentrata, stoccaggio),
  • implementare nuovi servizi per compensare la riduzione dell’inerzia del sistema.

Progetto pilota “Fast Reserve

La progressiva riduzione dell’inerzia del sistema elettrico sta portando a un aumento dei fenomeni transitori (in derivata e in ampiezza) a seguito di incidenti sulla rete elettrica (ad esempio, fulmini, cortocircuiti trifase, perdita di generatori). Per garantire la stabilità della rete, questi transitori devono essere contrastati in tempi estremamente brevi, non sempre compatibili con l’attuale contributo del controllo primario della frequenza, soprattutto in uno scenario di progressiva riduzione del numero di centrali a carbone.
È quindi indispensabile introdurre un servizio di riserva con tempi di attivazione ben inferiori a quelli del controllo primario, migliorando così la stabilità dinamica del sistema, attualmente garantita dal parco di generazione tradizionale.

Per rispondere a queste esigenze, Terna ha recentemente lanciato una consultazione per un nuovo progetto pilota di riserva ultraveloce. Questo nuovo servizio, abbinato al controllo primario, più mirato al contenimento della deviazione di frequenza, può contribuire a migliorare la sicurezza del sistema elettrico durante questi regimi transitori.

Questo progetto pilota si inserisce nel quadro più ampio della Delibera 300/2017/R/EEL emanata nel 2017 da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), attraverso la quale si autorizza la partecipazione di RE e unità di accumulo al mercato dei servizi ausiliari gestito dal gestore di rete nazionale Terna.

Ma in cosa consiste effettivamente questa riserva?

La Fast Reserve voluta da Terna è un servizio bidirezionale che consiste nel fornire una risposta di potenza attiva continua e automatica, proporzionale all’errore di frequenza, entro 1 secondo dall’evento che l’ha attivata. Una volta attivata, la potenza deve essere mantenuta per almeno 30 secondi, prima di diminuire su una rampa lineare di 5 minuti. A seconda di alcune configurazioni di rete, il suo profilo di attivazione può variare, ma deve sempre rispettare i vincoli energetici definiti nel capitolato d’appalto.

Si tratta di un servizio tecnologicamente neutro, che può quindi essere fornito da unità di riserva costituite da risorse di generazione autonome o aggregate, risorse di load shedding e dispositivi di accumulo (“stand alone” o “behind the meter”).

La potenza di un’unità di riserva, come definita nella consultazione, dovrà essere di almeno 5 MW, mentre la sua capacità energetica dovrà essere sufficiente a fornire la capacità contrattuale per almeno 15 minuti in direzione ascendente e discendente ogni due ore. La soglia minima di potenza è stata fissata per garantire che la dimensione delle unità di riserva rapida sia significativa, mentre la soglia massima (fissata a 25MW) dovrebbe garantire che la riserva sia distribuita in modo più uniforme sul territorio nazionale. La quantità totale offerta dai partecipanti non deve superare il 75% del volume assegnato per zona di fornitura.

La procedura

Al fine di testare nuove tecnologie e data la novità del servizio, Terna propone di fornire il servizio attraverso un contratto a termine di 3/4 anni (dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2024/2025), remunerando la disponibilità in euro/MW all’ora.

Gli aggiudicatari saranno selezionati attraverso una procedura di gara e dovranno garantire la disponibilità di ciascuna unità di riserva per 1.000 ore all’anno. Terna comunicherà le ore in cui è richiesta la disponibilità di un’unità di riserva con un preavviso di sette giorni (con conferma due giorni prima del giorno in cui è richiesto il servizio).

Durante le ore di disponibilità, la capacità contrattuale di un’unità di riserva deve essere dedicata esclusivamente al servizio di riserva ultraveloce e non può fornire altri servizi. Il resto della capacità disponibile (capacità non contrattuale), così come la capacità contrattuale quando non è richiesta, può essere utilizzata per altri servizi, consentendo all’unità di riserva di accumulare altre entrate.

A questo proposito, è già prevista una nuova consultazione per un progetto pilota finalizzato all’acquisizione del servizio di controllo secondario da parte di dispositivi a capacità limitata, energie rinnovabili e dispositivi aggregati (ad esempio, UVAM). Questa consultazione sarà aperta anche alle unità di riserva ultraveloci.

Modalità di fornitura e price cap

Terna fornirà il servizio di riserva ultraveloce sulla base di un bando di gara, con un prezzo massimo, distribuito su due zone: Italia continentale e Sicilia (200MW) e Sardegna (30MW). Le capacità proposte da Terna si basano su uno studio condotto utilizzando gli scenari NECP al 2025, caratterizzati da un’elevata penetrazione delle energie rinnovabili e dalla graduale eliminazione delle centrali a carbone.

Il price cap è definito sulla base dei benefici derivanti dalla diffusione della riserva ultraveloce: senza la riserva ultraveloce, sarebbe necessario limitare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per garantire un adeguato livello di inerzia del sistema durante le ore di picco della produzione. I benefici ottenuti evitando queste restrizioni alle energie rinnovabili sono stimati in 18-25 milioni di euro all’anno. Terna ha quindi proposto di fissare un tetto massimo ai prezzi d’asta compreso tra 78 e 108 k/MW all’anno, per entrambe le zone.

Prossima tappa ?

Con questa consultazione, Terna propone di contrastare la perdita di inerzia del sistema. Tuttavia, da un punto di vista tecnologico, il servizio che si sta cercando di offrire non è necessariamente l’unico in grado di soddisfare l’esigenza di inerzia. Esistono altre soluzioni e l’estensione della sperimentazione a soluzioni alternative o complementari, come l’accumulo primario rapido (con un tempo di attivazione di 15s), potrebbe vedere la luce nei prossimi mesi (ad esempio il vehicle to grid o l’aggregazione di accumuli residenziali).

Il periodo di consultazione si è concluso il 24 gennaio (sito informativo terna.it). Tuttavia, i diretti interessati confermano che la consultazione è ancora in corso. Non è escluso che venga avviato un secondo periodo di consultazione alla luce dei commenti ricevuti.

Se desiderate maggiori dettagli su questa consultazione o su altre iniziative nel campo della flessibilità, della RE e dello storage in Italia, non esitate a contattarmi via e-mail :

©2020 by Back to Grid.

Leave A Comment